Blog informativo sui disturbi legati all'ansia, depressione, attacchi di panico e stress, con l'utilizzo della terapia cognitivo comportamentale.
giovedì 28 marzo 2019
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sabato 16 febbraio 2019
DISTURBO EVITANTE DI PERSONALITA'- PARLIAMONE
Disturbo evitante di Personalità – Parliamone-
L ’ evitamento
rappresenta un comportamento funzionale nel momento in cui ci permette
di allontanare da una situazione che riteniamo pericolosa, rischiosa o che può
arrecarci un danno. Diventa disfunzionale nel momento in cui, ci limita nell’
esplorazione, nell’affrontare situazioni nuove, o dove dobbiamo confrontarci
socialmente e quindi mettere in atto le nostre abilità sociali. L’esperienza
che in questo caso evitiamo, viene considerata intollerabile, ingestibile a tal
punto da non affrontarla. Questo meccanismo porta immediatamente a far
abbassare la quantità di ansia che avvertiamo, ma è solo un sollievo immediato,
superficiale che a lungo andare non porta beneficio, perché siamo portati
successivamente a reiterare il comportamento di evitamento e a generalizzarlo anche
ad altre situazioni che prima riuscivamo a gestire. Quando siamo a questo
stadio sarebbe utile chiedere un supporto psicologico, anche per capire se
siamo di fronte ad un disturbo di personalità, ed anche per capirne la gravità
e agire in tempo.
A livello cognitivo prevalgono pensieri come il non essere
all’altezza della situazione, di non piacere agli altri, di essere poco
desiderabili socialmente, di essere poco abili, capaci, intelligenti, amabili.
Sono questi stessi pensieri che producono nella persona con questo
disturbo,elevati stati di ansia che inducono la persona a non relazionarsi in
vari contesti quello sociale, lavorativo, amicale, sentimentale. Ne consegue
che la persona con questo disturbo, tende a svolgere una vita abitudinaria,
priva di ogni possibile novità, avanzamenti, miglioramenti nello stile di vita.
Prevale in queste persone un senso di vuoto, un blocco e un senso di
inadeguatezza che va a confermare i pensieri che abbiamo analizzato in
precedenza. Come in un circolo vizioso, l’isolamento sociale, affettivo,
emozionale, va a confermare quell’iniziale senso di inadeguatezza e disistima
che caratterizza queste persone, rinforzandone il comportamento di evitamento.
QUALI SONO LE CARATTERISTICHE PSICOLOGICHE DEL DISTURBO EVITANTE DI PERSONALITA’.
·
A
livello Affettivo-Emotivo , la persona sperimenta ansia , quando c’è la
possibilità che possa venire a contatto con situazioni, nuove, o qualsiasi
situazione che reputa ingestibile. Inoltre può prevalere un umore depresso,
accompagnato dalla difficoltà di lasciarsi andare nelle relazioni, intime,
affettive, sociali, lavorative.
·
Evitamento
, la persona evita le situazioni in cui può sentirsi valutato e quindi non
all’altezza, o quando deve mostrare le sue capacità e abilità, quando c’è un confronto
interpersonale.
·
Minacce
esterne, gli altri sono concepiti come delle vere e proprie minacce, prevale la
paura di essere sminuiti, rifiutati, non considerati, ridicolizzati.
Vediamo più da vicino quali pensieri potrebbero emergere in chi tende ad avere un comportamento di evitamento .
Le persone con questo disturbo, tendono a pensare che “ se
gli altri mi trattano male allora non sono degno di essere loro amico”; “ se a
mia madre(padre etc….) non piaccio come sono, come posso pensare di
piacere agli altri? . In questo stile
cognitivo nelle persone prevale il più
delle volte la tendenza a pensare di non essere degno di essere amato,
apprezzato, desiderato, di non valere nulla, di non essere mai abbastanza per
gli altri.
Vediamo più in dettaglio i sintomi che possono manifestarsi
·
La
persona evita situazioni sociali in cui è fondamentale il contatto
interpersonale.
·
Difficilmente
interagisce con gli altri, se non ha sicurezza di piacere, di essere accolto.
Quando partecipa ad attività di socializzazione lo fa con grande disagio e in
questo caso può essere molto distaccato e provare un senso di vergogna e di
paura.
·
Prima
di interagire nelle situazioni sociali, nella persona evitante prevale una
eccessiva preoccupazione di essere criticato o non accettato.
·
Prevale
una riluttanza ad assumere rischi personali, perché prevale una eccessiva
disistima nelle proprie capacità.
Quali sono le cause del
disturbo evitante di personalità
Non sono del tutto chiare le cause di questo disturbo. Si
ritiene che possono incidere fattori di ordine genetico, caratteristiche
temperamentali proprie della persona, e l’educazione familiare.
Molte ricerche evidenziano anche la prevalenza di storie di
abuso fisico , verbale e psicologico, o storie di emarginazione nel gruppo dei
pari.
Conseguenze del disturbo evitante di personalità
A causa degli alti livelli di ansia sociale, queste persone
nei casi più gravi, possono vivere in un completo isolamento e ritiro sociale,
fino a compromettere la qualità della vita lavorativa, sociale e familiare. Se
il comportamento di evitamento, si protrae nel tempo, la persona vivrà una vita
da spettatore, priva di stimoli, con un incolmabile senso di vuoto.
L’umore depresso o le crisi d’ansia o panico, sono spesso le
motivazioni che possono indurre la persona a chiedere un aiuto professionale,
anche perché per alleviare il malessere legato all’ansia, le persone possono
ricorrere all’utilizzo eccessivo di alcol, sostanze stupefacenti, o
psicofarmaci.
Trattamento del disturbo
Il trattamento di elezione per questo tipo di disturbo è
rappresentato
·
dalla
Terapia Cognitivo Comportamentale
·
Terapia
cognitivo interpersonale
La Terapia cognitivo comportamentale, nelle prime fasi di
trattamento analizza, i pensieri automatici disfunzionali, che caratterizzano
il suo funzionamento. Dopo averli individuati, vengono confutati e
sostituiti(con tecniche specifiche di tale terapia)con pensieri più funzionali.
Viene inoltre mostrato al paziente, la conseguenza dei comportamenti evitanti,
e il riflesso che ha sugli altri. Vengono mostrate strategie, per affrontare le
situazioni temute, mediante tecniche espositive, o di altro genere, tutte con
obiettivi concordati con il paziente.
Terapia cognitivo interpersonale
Un altro tipo di terapia che rientra sempre in quelle di tipo
cognitivo, è rappresentata dalla Terapia Metacognitiva interpersonale. In
questo tipo di trattamento è centrale la narrazione che il paziente fa delle
situazioni problematiche. Attraverso la
narrazione, il terapeuta tenta, in maniera del tutto naturale di
·
Promuovere
nuovi comportamenti , sostituendoli con nuove strategie comportamentali e
andando quindi a sostituire, quelli abituali del paziente.
·
Leggere
con maggiore realismo il comportamento intenzionale degli altri, quando si
relazionano con il paziente.
·
Individuare
gli errori di ragionamento del paziente, come ad esempio” se evito di
affrontare la situazione, di sicuro non subirò le critiche o il giudizio
negativo, nei miei confronti.
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