Il sonno rappresenta un momento essenziale di riposo e
benessere, favorisce infatti tutti i processi di rigenerazione e ricrescita. Il
sonno non ha sempre le stesse manifestazioni , ma cambia a seconda dell’età, e
dei cambiamenti evolutivi. Vediamo ora quali fattori possono alterare il
regolare funzionamento del sonno
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L’uso di farmaci e alcune patologie come quelle
croniche, endocrine , cardiovascolari, etc
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Fattori psicosociali come lutti, divorzi,
separazioni, eventi di vita stressanti, depressione, ansia
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Lo stile di vita e i fattori ambientali come una
non corretta alimentazione o l’uso eccessivo di bevande eccitanti
Si parla di insonnia quando una persona non riesce a trarre
beneficio dal proprio sonno cioè dorme male o troppo poco e questa situazione
perdura nel tempo. Difficoltà nell’iniziare o mantenere il sonno oppure un
sonno non ristoratore, che si verifica almeno tre giorni a settimana e che
influisce negativamente sulle normali attività quotidiane. Bisogna però sottolineare
che dormire poche ore non è di per sé un problema, ci sono persone che
dormono poco ma che riescono a vivere la quotidianità senza alcun problema.
L’insonnia diventa un problema se a lungo a termine ne consegue un disagio. In
genere chi soffre d’insonnia tende ad avere numerosi pensieri intrusivi che
riguardano:
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Problemi quotidiani e situazioni stressanti
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L’insonnia stessa cioè la paura di non dormire
che a sua volta genera insonnia come in un circolo vizioso.
Ci sono tre tipi di insonnie
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Iniziale che si manifesta con una difficoltà ad
addormentarsi
·
Centrale con frequenti e sostenuti risvegli
durante la notte
·
Tardiva che si manifesta con risveglio mattutino
precoce
Il paradosso dell’insonnia: il
pensiero di non riuscire a dormire non mi fa dormire
I pensieri intrusivi sono incontrollabili, non voluti,
inoltre danneggiano la qualità del sonno perché tengono la mente sveglia e
attiva, aumentano il livello di tensione corporea, la quale non fa che
aumentare l’insonnia. Quando le prime difficoltà di addormentamento si sono
instaurate, le persone possono iniziare a “rimuginare” non solo sugli eventi
della vita, ma anche sulla difficoltà stessa di non riuscire a dormire. Di
conseguenza s’ inizia a catastrofizzare
sulla difficoltà di
addormentamento e si drammatizzano le conseguenze negative e ovviamente tutto
questo fa aumentare la tensione. Se si vuole si può imparare a dormire meglio
innanzitutto eliminando quelle abitudini che mantengono il problema, magari con
l’aiuto di uno psicologo se il problema è piuttosto persistente e non si vuole
giustamente ricorrere all’uso di sonniferi.
Come piccole regole di buona abitudine si può intanto
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Evitare l’uso eccessivo di caffeina
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Nicotina
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Alcool
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Cibi pesanti
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Praticare esercizi di rilassamento
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Bere una tisana prima di andare a letto
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Dedicare del tempo ad una buona lettura www.psicoterapeutacarcuro.it
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