mercoledì 19 ottobre 2016

FAMIGLIA E DIABETE






La diagnosi di una malattia cronica come il diabete in un bambino e/o adolescente rappresenta una fase molto delicata. Venire a conoscenza di avere una patologia con cui convivere tutta la vita determina un riequilibrio nell’assetto familiare non sempre facile, perché la diagnosi determina un cambiamento che destabilizza l’intera quotidianità della famiglia , i ruoli, le abitudini alimentari e i vissuti emotivi del bambino e/o adolescente diabetico ma anche dei genitori.
 Spesso ma non sempre è la madre a farsi carico della gestione della patologia, è dunque lei che diventa “responsabile”della cura e delle problematiche mediche e questo determina nel bambino un certo grado di dipendenza maggiore rispetto ai coetanei o agli altri membri della famiglia. Il bambino diventa così il centro di attenzione dell’intera famiglia ed i ruoli degli altri componenti si strutturano e si modificano in base ad esso, e a risentirne spesso è anche la vita di coppia.  L’insorgenza di questa patologia nel bambino, provoca un riassetto del sistema familiare da due punti vista quello prettamente pratico per le procedure mediche e quello psicologico per i vissuti di ansia e sopratutto di controllo che ne consegue.
Vediamo come reagisce la famiglia quando si trova ad avere la diagnosi di diabete di un bambino e /o adolescente
·         Negazione della diagnosi generando ipotesi alternative
·         Angoscia , tensione e interrogativi per il futuro del figlio
·         Senso di colpa , risentimento verso il coniuge , per il fattore ereditarietà
·         Controllo del diabete con estrema rigidità da parte di chi se ne prende cura. Questo produce esclusività nel rapporto con il bambino, e allontanamento del coniuge con i conseguenti problemi di coppia, e degli altri membri della famiglia.
·         Meno attenzioni agli altri figli generando invidie e rivalità
·         Iperprotezione verso il bambino , generando poca autonomia e dipendenza nel bambino

Spesso a risentirne è il clima familiare, spesso pieno di conflitti con ansie , tensioni,un clima poco sereno oppure si rompono equilibri già di per sé precari. Spesso chi si prende cura del bambino diabetico ha tutto il peso della responsabilità che diventa di tipo pratico, organizzativo ed emotivo. Chiaramente molto dipende dalla struttura di personalità di chi se ne prende cura, chi sa offrire una base sicura e contenitiva ed è quindi più sicuro di sé si sentirà meno inadeguato nell’offrire il sostegno e la cura e questo avrà meno risvolti negativi sul clima familiare. L’influenza dei fattori familiari sul controllo del diabete, è stata oggetto di molti studi, dai quali è emerso che uno scarso controllo metabolico, è spesso correlato ad una famiglia conflittuale che funziona male, in cui non si esprimono con naturalezza le emozioni e che con difficoltà da un sostegno al bambino diabetico. Inoltre in questo contesto il bambino o l’adolescente diabetico, ha una maggiore probabilità di manifestare difficoltà emotive e comportamentali, disturbi alimentari ,problemi nell’aderenza farmacologica e aumento nella chetoacidosi diabetica. Va sottolineato però che è complicato stabilire se i problemi familiari siano la causa o semplicemente il risultato dei problemi associati alla patologia diabetica. Il funzionamento comportamentale  delle persone conseguente alla  propria personalità può condizionare il loro atteggiamento nei confronti del diabete in ambito familiare. Se i problemi psicologici sono affrontati correttamente, la gestione del diabete nella sua complessità viene facilitata. Alla base di quanto detto risulta essere importante per un bambino diabetico il relazionarsi in un ambiente  familiare sano da un punto di vista psicologico, perché in questo caso ha maggiori possibilità di diventare un adulto responsabile che si prende cura della propria salute. Questi bambini hanno bisogno di vivere in una struttura familiare stabile e di un approccio relazionale coerente senza eccessive costrizioni. I bambini diabetici inoltre devono sviluppare la propria indipendenza fin da piccoli, in un clima familiare caldo, sereno e devono impiegare il proprio tempo in attività positive e piacevoli. Anche se è importante l’autonomia e l’indipendenza del bambino, nella prima fase della diagnosi di diabete è indispensabile per i genitori abituarsi ad esercitare un controllo della situazione da un punto di vista pratico per quanto riguarda il dosaggio dell’insulina e la condotta alimentare. Tutto questo potrebbe indurre nel genitore che si prende cura del figlio,un conflitto da una parte la rigidità proprio per il fatto che le cure sono necessarie e dall’altra il non riuscire a tollerare in alcune situazioni la sofferenza del figlio, da cui poi ne conseguono i sensi di colpa. In maniera speculare invece la madre che è in genere quella predisposta alla somministrazione dell’insulina , potrebbe essere percepita come colei che non protegge dal dolore, anzi è vissuta come punitiva e questo potrebbe minare la relazione madre-figlio. Ad esempio si può chiedere al bambino di rappresentare tramite il gioco, le situazioni delle cure mediche. Gioco che diventa ruolo attivo nel corso ad esempio della somministrazione dell’insulina. Nonostante il gioco però molti bambini, odiano il loro diabete, da una parte perché vissuto come una punizione, dall’altra per il riflesso dei loro genitori. In conclusione è possibile modificare l’atteggiamento dei genitori e dei bambini, cominciando a parlarne quanto prima.

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