E’ indubbio che il diabete sia
una patologia complicata, non solo
per chi ne è affetto , ma anche per il
partner che quotidianamente vive accanto alla persona diabetica.
Il partner il più delle volte è confuso, non sa come starle accanto,
spesso non sa come comportarsi e questa modalità lo manda in crisi. La
domanda ricorrente che si fa chi vive accanto ad una persona diabetica è se
motivarlo a seguire i trattamenti magari risultando invadente,oppure mostrarsi
distaccati con i conseguenti sensi di colpa. Ecco qui elencati una serie di
aspetti da considerare nella coppia.
·
Il
dialogo è importante nella coppia
Parlare di questa patologia con
il partner , scambiarsi informazioni è fondamentale. Ad esempio recarsi insieme
dal medico o diabetologo, ai vari controlli mensili può essere molto positivo,
perché questo permette di eliminare alcuni dubbi sui luoghi comuni della patologia,
e di avere chiarimenti riguardo ai rischi di trasmissione nei casi si desidera
avere un bambino. Alcuni vanno dal medico in coppia, altri vorrebbero una
maggiore condivisione di questo momento ma ci vanno da soli, altri invece si
gestiscono intenzionalmente tutto da soli. In tutti questi casi nella coppia
bisogna parlarne, in modo chiaro senza paura, esprimere le proprie sensazioni,
i propri vissuti in modo da creare un equilibrio stabile per la coppia. Questa
collaborazione ad esempio potrebbe essere utile nel gestire le emergenze. Se
l’ipoglicemia conduce ad una perdita di coscienza, il partner deve saper
gestire la situazione, agendo lui stesso in prima persona, o chiamando
qualcuno. In entrambi i casi deve essere
collaborativo, non deve far sentire la persona diabetica sola con il suo
problema. In alcuni casi tuttavia il partner può avere la tendenza al “controllo” a sorvegliare la persona
diabetica ad insistere perché prenda
appuntamento dal medico, o che mangi in un certo modo etcc.. Se la persona non
segue i suoi consigli il partner si sente inutile, incapace di aiutarla e
sentirà molto probabilmente un forte senso
di colpa. In questi casi non bisogna sentirsi completamente responsabili , è
pur sempre il paziente diabetico responsabile dei cambiamenti positivi o
negativi che possono sopraggiungere nella gestione della malattia.
·
I pasti
devono essere regolari ed equilibrati
Il momento del pasto deve
rappresentare per il diabetico e per le persone che gli vivono accanto, un momento di condivisione, di piacere.
Quindi è opportuno che le persone che vivono accanto al diabetico seguono le
stesse regole per non discriminarlo
e non tentarlo con cibi che i diabetici non possono concedersi.
·
I momenti
di irritabilità del diabetico possono minare il rapporto di coppia
Come tutte le malattie croniche
anche il diabete potrebbe minare la propria autostima, l’immagine che si ha del
proprio corpo e della propria salute. Tutto questo diventa fonte di angoscia e irritabilità per il
diabetico portando ripercussioni sul rapporto di coppia, e provocare altri
disfunzioni nel comportamento , depressione,
somatizzazioni e violenze coniugali e irritabilità. In questi casi è importante che i partner sono
informati riguardo al fatto che il diabetico non agisce consapevolmente ma che ha bisogno di essere aiutato e
capito e laddove il partner nonostante
le buone intenzioni non riesce a stargli accanto di chiedere un aiuto da un
professionista.
·
Problematiche
sessuali
Il diabete ha ripercussioni sulla
sessualità sia dal punto di vista psicologico e dal punto di vista fisiologico
perché gli squilibri glicemici hanno ripercussioni in quanto gli eccessi di
zuccheri nel sangue possono deteriorare i vasi sanguigni e le terminazioni
nervose con conseguenze sul desiderio sessuale. Nell'origine dei problemi sessuali dei
pazienti diabetici pesano i fattori
organici e l'impatto psichico, i
quali sono tra loro in un rapporto di interdipendenza circolare, contribuendo
entrambi all'eziologia delle varie disfunzioni sessuali che possono
essere di varia tipologia. In alcuni casi vi è una prevalenza eziologica di
fattori organici, in altri pesano di più fattori di natura psicologica. Nel
caso della popolazione diabetica l'incidenza dei fattori organici e di quelli
psicologici dipende sia dall'età del paziente che dalla durata della malattia. E’
utile più che opportuno che il paziente affronti il suo problema sia con il partner che con uno psicologo, perché la dimensione psicosessuale ha una notevole
importanza nell'ambito del benessere psicofisico e relazionale dell'individuo
ed è sicuramente un indice di tutto questo.
In alcuni casi può essere utile
un percorso psicologico più specifico per far aprire la coppia o la famiglia ad
altri punti di vista, purché lo si faccia con molta cautela, valutando caso per
caso e monitorando strettamente la persona col diabete dal punto di vista
metabolico durante la terapia.
In ogni caso il ruolo del medico – e anche dello psicologo – non è per forza quello di riscrivere la storia del paziente; il team deve aprire delle finestre nella relazione, far intravedere delle possibilità alternative e compatibili, in modo che la relazione di coppia non influisca negativamente sulla salute di entrambi.
In ogni caso il ruolo del medico – e anche dello psicologo – non è per forza quello di riscrivere la storia del paziente; il team deve aprire delle finestre nella relazione, far intravedere delle possibilità alternative e compatibili, in modo che la relazione di coppia non influisca negativamente sulla salute di entrambi.
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